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I misteri del cosmo mi hanno
sempre affascinato: da questo traggo ispirazione
per i miei
soggetti fantastico-spaziali, il mio secondo filone
pittorico, dopo quello della città.
Qui, nelle origini dell’universo, ritrovo
la mia voglia di libertà, sento il desiderio
di
scoprire Dio e di dare un senso alla vita.
Ho dipinto grandi tele, ispirate al cosmo e allo
spazio.
Con una tecnica semplice quanto efficace, spruzzo
sull’opera terminata un po’ di bianco
con un pennello e sullo sfondo scuro ottengo il
firmamento stellato.
In questo spazio, che attraverso come su una navicella,
mi perdo libero e appagato:
non ho più cognizione del tempo, dimentico
di andare a casa,
di bere e mangiare. Io non sono più io,
ma un‘ essenza
vitale che si sente parte del “tutto “,
dell’infinitamente grande
come dell’infinitamente piccolo, del mondo
delle stelle,
delle pulsar, dei buchi neri e dei quasar, come
del mondo degli atomi
e dei quarks, i mattoncini della materia.
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