La
Basilica della Vergine del Prado, prima Eremo fuori delle mura e oggi
Basilica dentro la città.
La tradizione racconta che in passato la Basilica era un tempio romano
dedicato al culto della dea Cerere, che nell'anno 602 fu cristianizzata
da Liuva II e dedicata alla Vergine del Prado, patrona della città.
Filippo II la denominò Regina degli Eremi ed il Cardinale Quiroga
"Mater eremitarum"; attualmente è chiamata la Cappella
Sistina della ceramica, perché l' arte ceramica mostra qui tutto
il suo splendore,essendoci manufatti risalenti dal XVI secolo ai nostri
giorni.
Le sue pareti sono la testimonianza della Talavera ceramista, un vero
museo della ceramica; centinaia di metri quadri di piastrelle ricoprono
le pareti delle navate, il portico di entrata, le pareti delle sacrestie,
le parti esterne del tempio e i soggiorni privati.
Lo stile della sua costruzione è una combinazione di Rinascimento
e Barocco, anche se ha avuto diversi restauri durante i secoli.
Nel 1649 la Basilica fu ingrandita con una crociera e una cupola barocca
per opera dell'architetto Fray Lorenzo di San Nicolás, padre del
barocco di mattone.
Questo tempio è molto legato alla celebrazione di "las Mondas",
feste che si celebrano dal XV secolo , una grande tradizione locale e
regionale, tanto da essere dichiarate Feste di Interesse Turistico Regionale.
Fu elevata alla dignità di Basilica nel 1989 dal Papa Giovanni
Paolo II.
Vicino alla basilica ci sono i famosi giardini del Prado, di tipo francese,
risalenti agli anni 20. In realtà, acquisirono la loro fisionomia
attuale nell'anno 1928 quando furono inaugurati con il nome di "Giardini
dell'Alfonso XII". Le sue passeggiate fanno parte della vita dei
talaverani. |
Lo fondò l'Arcivescovo Tenorio verso l'anno 1372 dandogli il nome
di Santa Catarina.
In seguito lo stesso vescovo lo donò ai padri Geronimi e divenne
residenza del clero.
Dopo divenne un orfanotrofio e gli fu dato il nome di San Prudencio, in
onore del figlio del fondatore.
Si tratta di un monastero, composto da una chiesa monumentale, il chiostro
e la Casa dei Canonici.
Le prime costruzioni della chiesa risalgono alla fine del XIV e agli inizi
del XV secolo, e sono in stile gotico-moresco.
Di esse ci rimangono pochi resti, come la porta detta del Serafino, di
fronte alla torre della Collegiata, ed altri dettagli di qualche valore
artistico.
Al suo interno è degna di rilievo la scala che dà accesso
al coro e la sacrestia a pianta ottagonale.
Juan di Herrera rinforzò l'esterno del muro maestro dell'edificio
dotandolo di grandi contrafforti.
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La
Chiesa è in stile gotico moresco.
Nella sua facciata spicca il bellissimo rosone, fatto di mattoni e ricoperto
di stucco.
La sua pianta è rettangolare, formata da tre navate longitudinali
e senza crociera.
Le navate si frazionano in sei tratti, separati da pilastri formati da
otto colonne addossate.
L'antica parrocchia di Santa Maria fu denominata Collegiata nel 1211 dall'
allora Arcivescovo Jiménez de Rada.
Al suo interno si possono ammirare le ceramiche del famoso ceramista Ruiz
de Luna.
In una delle varie cappelle della chiesa c'è un quadro di Palomino
che rappresenta San Giuseppe col Bambino. |
La chiesa del Salvatore è una delle parrocchie
più antiche della città di Talavera, esistono dati della
sua esistenza già dal 1145. Era una chiesa ricca di immagini sacre
del secolo XVII e XVIII.
Della chiesa primitiva si conserva la sua bella abside di tipo moresco,
nel quale i mattoni si intrecciano formando archi di una bellezza senza
eguali.
Il suo soffitto a cassettoni venne costruito verso il 1570 grazie al denaro
che inviò dall'America Miguel Ruiz de Herrera.
La chiesa è ricca di decorazioni ceramiche e nel suo presbiterio
si conservano pannelli di piastrelle del secolo XVI raffiguranti i quattro
evangelisti, inoltre ci sono altri pannelli decorati con motivi vegetali
e animali.
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Chiesa
di Santiago Il Nuovo
Monumento Nazionale dal 1931. Magnifico esempio di arte moresca. E' difficile
stabilire una data certa di costruzione, perché vennero usati materiali
di origine romana e visigota, tanto marmo e pietra, anche se il mattone
moresco rimane il principale elemento costruttivo e decorativo del tempo.
Chiesa di Santiago il Vecchio
È situata nella strada Templarios, è di stile moresco e
fu fondato come ospedale dall'Ordine militare di Santiago nel 1226.
Nell'interno, gran parte della sua superficie era decorata da piastrelle
di ceramica.
La volta, come in quasi tutti gli edifici moreschi, era di legno con tiranti
orizzontali. |
Il
convento è stato fondato nel 1520 ed è diretto da religiosi
domenicani.
Lo stile è tardo gotico e consta di una sola navata; all'esterno
da sottolineare l'abside sostenuta da cinque contrafforti e le finestre
particolari.
L'interno del tempio è ampio, a croce latina, con volte solcate
da archi incrociati, tipici del tardo gotico e cappelle dello stesso periodo
aggregate ai lati della navata.
Il ceramista Ruiz de Luna abbellì le colonne della chiesa e gli
altri elementi dei monumenti funerari con le sue decorazioni ceramiche
e disegnò anche le false nervature che partono dal vaso di fiori
di pietra, che fa da pilastro centrale nella sala capitolare. |
Oggi fabbrica ceramica "La
Carmen"
Costruito
con i resti delle mura della zona di Entretorres.
Il tempio viene consacrato il 1711, ma nel 1848 il convento chiude e diventa
una fabbrica di giare.
Nel 1849 viene venduto a Juan Niveiro che installa lì la fabbrica
di ceramica "La Carmen."
La costruì frate Lorenzo di San Nicolás.
La sua facciata centrale è di pietra, la nicchia e altre parti
della facciata sono state decorate posteriormente con ceramiche del ceramista
Juan Niveiro.
La sua pianta è a forma rettangolare.
L'interno era decorato con ceramiche del XVII secolo, ma aveva lo stesso
design che Felipe II scelse nel XVI secolo per le sue residenze nell'
Escorial.
Una gran volta semisferica, come quella della Basilica del Prado, fatta
dallo stesso autore, si alza sulla crociera e ai suoi quattro angoli sono
dipinti i quattro evangelisti.
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Il
monastero dei frati agostiniani fu fondato dal beato Alonso di Orozco
nel 1566.
Accanto si trova il Museo di Ceramica Ruiz de Luna.
Il Museo, inaugurato nel 1996, occupa parte dell'edificio dell'antico
convento di San Agustín.
Questo museo possiede una collezione di ceramica che va dal secolo XVI
al secolo XX.
Ci sono ceramiche di stampo moresco del secolo XVI, la serie tricolore,
la serie di felci e rondini, e la serie policroma del secolo XVII, epoca
d'oro della ceramica talaverana.
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Era
conosciuta prima come Piazza di Santa Maria.
Il nome le deriva da un ufficio municipale di vendita del pane che veniva
allestito nella piazza nei periodi di carestia.
È uno dei pochi spazi urbani della città che ha subito ristrutturazioni
ed ampliamenti fin dal secolo XVI.
Nel 1579 Nicolás de Vergara, el Mozo, cambia l'aspetto della Piazza
del Pane e le dà un aspetto rinascimentale, modellandola a forma
di circo romano, ampio spazio rettangolare con le sue palme ed i suoi
elementi ceramici dell’illustre ceramista Ruiz de Luna.
E’ il centro della vita locale, intorno al quale si trovano i palazzi
di famiglie illustri del posto ed è il luogo dove si celebrano
le cerimonie religiose e gli atti ufficiali della città. |
Il
teatro Vittoria si erige sul terreno dell'antica Casa delle Commedie del
secolo XVII, abbattuto poi nel 1892.
Sul suo terreno venne costruito il Teatro Vittoria, che più tardi
avrebbe preso il nome di Teatro Mariana.
Sulla sua facciata si possono ammirare le ceramiche di Ruiz de Luna e
Guijo, allegorie sulla musica, teatro, ritratti di drammaturghi, musicisti
e nomi di operette.
Il suo interno ha decorazioni in stucco, balaustre in ferro battuto e
pilastri metallici.
L'ultimo restauro risale al 199.
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Questa caratteristica costruzione addossata al primo recinto murario
fece sìi che Talavera fosse considerata una delle città
più sicure del periodo.
Queste enormi torri a pianta rettangolare avevano alla loro base un fosso,
e di fronte ad esse c'era un'altra cinta difensiva parallela chiamata
barbacana.
Originariamente c'erano quarantasette torri ed avevano un' origine cristiana,
costruite verso il secolo XIII.
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È
il ponte più antico di Talavera sul Fiume Tago.
Si dice che sia di origine romana, anche se rimane molto poco di quell'epoca,
a causa dei continui rifacimenti.
Si dice inoltre che sia stato distrutto dagli arabi durante la loro fuga
da Talavera.
La maggior parte della costruzione risale sicuramente verso la fine del
secolo XV, costruita da Pedro de los Molinos. |