La
toponomastica di Talavera cambia a seconda delle dominazioni: Nei secoli III ed IV dopo Cristo diviene una città
dedita all’agricoltura e all’allevamento del bestiame, sotto
la protezione divina di Cerere, dea romana del grano. Nel periodo della dominazione visigota prende il nome di Élbora o Ébora, periodo in cui Liuva II dona a Talavera un'immagine della Vergine del Prado: era l'anno 602. Da allora la devozione alla Madonna del Prado sostituisce la festa in onore della dea Cerere. Nel periodo della dominazione musulmana Talavera viene
ribattezzata Talabayra.
viene costruita nel secolo XII,
assieme alla fortezza "el Alcázar", per dare protezione
a spagnoli e francesi al sevizio di Alfonso VI. era semplicemente un muretto (tapial) che circoscriveva le strade più lontane dal centro ed aveva uno scopo di controllo sanitario in epoche di epidemia. Partiva da Porta Zamora ed arrivava ad ovest nel Tago. Nel 1294 Sancho IV, il figlio e successore di Alfonso X, il savio, concede per Privilegio Reale di istituire Fiere a Talavera (il documento storico si conserva nell'Archivio Municipale). In questo periodo viene creato il mercato dei cereali “Alhondiga” per la compravendita di mercanzie. Nel 1328 la regina Maria del Portogallo, che risiedeva nella fortezza "el Alcázar", riceve in dono dal re Alfonso XI il dominio della città che da allora si chiamerà Talavera del la Reina. Nel 1369 il re Enrico II pone la città sotto la giurisdizione dell'arcivescovo Gómez Manrique e la fortezza "el Alcázar" da questa data diventa sede dell'arcivescovado di Toledo. Durante
i secoli XV e XVI Talavera attraversa un periodo
florido, coincidente con la nascita ed attività di alcuni dei suoi
più illustri concittadini, come Fernando de Rojas,
autore immortale dell'opera prima del Teatro Spagnolo "Commedia di
Calisto e Melibea" . Egli sarà membro del Consiglio comunale
per molti anni ed anche Sindaco di Talavera. Nel secolo XVII inizia quella che sarà l'età dell’oro della ceramica di Talavera, per la quantità, qualità e varietà della sua produzione ceramica. La città d’ora in poi è conosciuta dovunque come la città della ceramica e le sue ceramiche vengono apprezzate in territorio nazionale e fuori della Spagna. Tale attività subisce un declino con l’invasione napoleonica, ma a metà del sec. XIX, risorge per merito di un illustre ceramista, Juan Ruiz de Luna e le ceramiche di Talavera sono riconosciute in tutta la Spagna attraverso il marchio “Talavera Ceramica”. |