(1580-1085 a.C.)

 

 

Con l'unificazione del paese e la fondazione della XVIII dinastia da parte di Amosi I, ebbe inizio il Nuovo Regno, un periodo di grande splendore e prosperità per l'Egitto.
Amosi ampliò i confini del Medio Regno, che si estesero al Sud fino alla quarta cateratta e ad Est fino alla Palestina.
La capitale fu spostata ancora una volta a Tebe, città da cui era originaria la XVII dinastia e dove aveva sede il culto del dio Ammone.
Ad Amosi succedette il figlio Amenofi I, che estese i confini dell'Egitto in Nubia e in Palestina.
Questo faraone non preferì una piramide come sepoltura, ma si fece seppellire in una tomba a camera scavata nelle pareti rocciose della Valle dei Re.
In quel periodo il potere dei faraoni venne sempre più limitato da quello dei sacerdoti di Ammone, tanto che per contrastarlo, Amenofi IV abolì il culto di Ammone e impose un nuovo culto monoteistico, quello di Aton, il dio del sole. Cambiò anche il suo nome in Akhenaton e si rifuggiò nella nuova capitale, Akhetaton, costruita lungo il Nilo a 300 km a nord di Tebe.
La riforma religiosa di Akhenaton durò poco; infatti il suo successore,   Tutankhamon, riportò la capitale a Tebe, abbandonando il culto del dio Aton e restaurando quello di Ammone.
Gli succedette Ramesse II, che viene ricordato per la costruzione e l'ampliamento di gran parte dei monumenti di Luxor e di Karnak, dei templi di Abu Simbel.
I faraoni che gli succedettero dovettero affrontare le insurrezioni da parte dei numerosi popoli assoggettati e combattere lo strapotere dei sacerdoti di Ammone, dei capi dell'esercito e dei più importanti burocrati.

 

 

 

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