DESCRIZIONE
Albero
che raggiunge i 40 m di altezza, ha una chioma larga e cupolare. Il tronco è dritto,
cilindrico da giovane e scanalato da vecchio; la scorza è sottile, liscia e lucente. Le
foglie sono lunghe 10-15 cm, sono dotate di un breve picciolo, nella parte superiore sono
verde scuro e più chiare sotto, hanno margini ondulati. La pianta ha fiori unisessuali:
quelli maschili sono pendenti e invece quelli femminili sono eretti. Il frutto, detto
"faggiola", è paragonabile a una capsula legnosa che si apre in 4 valve e
libera 1- 2 frutticini, simili ad acheni, a 3 spigoli con le facce concave.
HABITAT
Albero tipicamente europeo predilige le zone a bassa escursione termica, dove l'estate
è fresca e umida e l'inverno freddo , ma non gelido. Sugli Appennini il faggio
costituisce la formazione forestale che si spinge fino al limite della vegetazione
arborea.
La copertura delle chiome arboree è così fitta e spessa da impedire quasi completamente
la filtrazione dei raggi solari: per questo motivo la vegetazione della faggeta è
particolarmente povera, riducendosi in media a 15 - 20 specie e il sottobosco è quasi
inesistente. La lettiera appare spessa e soffice e il sottostante humus favorisce
l'abbondante sviluppo di funghi.
Splendide faggete si incontrano in tutti i principali rilievi in Italia, in particolare
nel Cansiglio, nella Foresta di Valparma nell'Appennino Tosco-Emiliano e nelle Foreste
Casentinesi, insieme all'abete bianco, dove si trova la famosa Riserva integrale di
Sassofratino.
USI
Il legno di faggio, piuttosto leggero, non è della migliore qualità, anche perché
facilmente aggredibile dai tarli. La pianta è largamente usata a scopo ornamentale in
parchi e giardini temperati in tutto il mondo. |